ASI, nessuna ‘corsa’ per il rinnovo della presidenza. Tempi del bando assolutamente normali per evitare interruzioni nella governance

ASI, nessuna ‘corsa’ per il rinnovo della presidenza. Tempi del bando assolutamente normali per evitare interruzioni nella governance

Venerdì, 16 febbraio 2018

ASI, nessuna 'corsa' per il rinnovo della presidenza
Tempi del bando assolutamente normali per evitare
interruzioni nella governance

Con riferimento ad articoli di stampa pubblicati in data odierna secondo i quali ci sarebbe una presunta «corsa» del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per rinnovare la presidenza dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e «blindare» l'attuale presidente, il Ministero fornisce qualche chiarimento, per ovvie ragioni di opportunità e trasparenza. Innanzitutto non c'è alcuna corsa nel rinnovo dei vertici dell'Agenzia Spaziale Italiana. Tutt'al più, in nome dell'indispensabile efficienza amministrativa, c'è l'ovvia necessità di evitare soluzioni di continuità alla guida di un Ente di ricerca strategico per il Paese.

Questi i fatti: l'avviso per la selezione del nuovo Presidente è stato pubblicato dal MIUR in data 1 febbraio 2018, con scadenza per la presentazione delle domande entro il 5 marzo 2018. Il Comitato di valutazione delle candidature, come previsto nel decreto ministeriale di nomina e come indicato anche nell'avviso di selezione pubblicato, concluderà i lavori di analisi del profili ricevuti entro e non oltre 60 giorni dalla pubblicazione del bando per la presentazione delle candidature. La conclusione dei lavori del Comitato avverrà, dunque, entro il 4 maggio prossimo. La carica ricoperta dall'attuale Presidente dell'ASI ha scadenza in data 16 maggio 2018 e, valutati i tempi minimi necessari al completamento delle verifiche amministrative e alla conseguente adozione del decreto ministeriale di nomina del nuovo Presidente, la data di pubblicazione dell'attuale avviso rappresenta per questa Amministrazione il tempo minimo congruo e necessario per garantire l'espletamento di tutta la procedura entro i termini di scadenza dell'attuale organo di vertice.

Quanto alla clausola, citata dagli articoli di stampa, che prevede che non siano ammissibili candidature alla presidenza di coloro che saranno collocati in quiescenza prima dei cinque anni dalla data di presentazione della domanda, si fa presente che non si tratta di una scelta dell'Amministrazione, ma di una disposizione di legge. Di cui anche i potenziali candidati sono, naturalmente, a conoscenza. Il riferimento è l'articolo 5 comma 9 del decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 7 agosto 2012 che stabilisce: "È  fatto divieto alle pubbliche amministrazioni […] di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza" ed è "altresì, fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo e degli enti e società da esse controllati […]". Il tema è oggetto anche dell'articolo 6 della legge n. 90 del 24 giugno 2014 rubricata "Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza". In ragione di tali disposizioni, in tutti i bandi pubblicati in merito alla selezione degli organi di governo degli Enti di ricerca è stata inserita la previsione che i candidati non siano collocati in quiescenza prima dei cinque anni dalla data di presentazione della domanda. Disposizione analoga, non casualmente, vale anche per le nomine dei Rettori secondo quanto dispone l'articolo 2 comma 11 della legge 240/2010: questi non possono essere eletti qualora collocati in quiescenza anteriormente al termine del mandato dei sei anni fissato dalla legge. Nessuna 'blindatura', insomma. Il MIUR si è attenuto rigorosamente alle disposizioni di legge per garantire l'efficienza e l'efficacia dei mandati degli Organi.

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