XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie Fedeli: “È con l’istruzione e l’educazione che vinceremo la battaglia contro la criminalità organizzata”

XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie Fedeli: “È con l’istruzione e l’educazione che vinceremo la battaglia contro la criminalità organizzata”

Martedì, 21 marzo 2017

Ufficio Stampa

Roma, 21 marzo 2017

XXII Giornata della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime delle mafie

Fedeli: “È con l’istruzione e l’educazione
che vinceremo la battaglia contro la criminalità organizzata”

“Promuovere la conoscenza, insegnare a individuare il male, educare ad agire nel rispetto delle regole, del lecito e del giusto. Eliminare disparità, riconoscere diritti, garantire pari opportunità e condizioni di vita decorose: sono questi i compiti della scuola, una scuola che è presidio di legalità, è spazio del sapere che scardina le paure in cui si annidano e trovano terreno fertile i poteri criminali. È dal nostro sistema di istruzione e formazione che dobbiamo partire per togliere terreno sotto ai piedi alla mafia. Ho fiducia nelle nuove generazioni, so che sono in grado di costruire una società libera, unita, di solidarietà e uguaglianza. Ogni giorno, con il nostro e con il loro impegno quotidiano. È con l’istruzione e l’educazione che vinceremo la battaglia contro la criminalità organizzata”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli in occasione della XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

“È indispensabile – continua Fedeli - ricordare oggi chi ha lottato contro i poteri mafiosi, mettendo a repentaglio e perdendo la propria vita. È fondamentale affinché le nuove generazioni siano consapevoli e conoscano un patrimonio di conquiste e di valori del quale sono eredi. Ma facciamo delle vittime della mafia testimoni, non eroi. Non erano persone speciali, investite di poteri straordinari. Pensarla così è solo un modo per deresponsabilizzarci. Erano donne e uomini come noi che, mossi da un profondo senso di giustizia e di amore per il bene comune, hanno lavorato giorno dopo giorno per eliminare atteggiamenti criminali, illegali e illeciti. Tutte e tutti noi siamo chiamati a fare altrettanto nella vita di tutti i giorni. Siamo chiamati ad impegnarci per debellare qualsiasi tipo di sopruso e di discriminazione. Perché la mafia non è solo quella che sventra le autostrade e uccide per strada: c’è ancora tanto da fare, come dimostrano le cronache degli attacchi a Don Luigi Ciotti degli ultimi giorni”.

“La scuola è in prima linea, per natura e scopi connaturati, in questa battaglia. Da tempo, come Ministero stiamo lavorando in sinergia con associazioni, enti, territori per promuovere sempre più a fondo una cultura della legalità e del rispetto. Non solo con investimenti su azioni ordinarie del sistema scolastico, ma anche con attività collaterali che impegnino le nostre studentesse e i nostri studenti in un percorso di crescita sana e libera. Sono certa che le nuove generazioni sapranno dare gambe ai sacrifici di quelle donne e di quegli uomini che hanno amato il nostro Paese sopra ogni cosa”, conclude la Ministra.

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